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Festa della “Promessa” di matrimonio

Festa della “Promessa” di matrimonio

Ciao a tutte, oggi approfitto della pausa festiva per aggiornare il blog e parlarvi di un argomento che era nella mia lista da un po’ e su cui mi piacerebbe fare un po’ di chiarezza.

Parliamo della Promessa di matrimonio e della relativa festa. No, non quel momento in cui lui si inginocchia e regala il famoso solitario, avete capito male 😉

La Promessa si festeggia in alcune zone d’Italia, tra cui anche alcune zone della Puglia, ed è un momento molto importante per la coppia e le loro famiglie. Bisogna però fare una specifica importante. Per promessa si intende in sostanza, al giorno d’oggi,  la pratica delle Pubblicazioni in Comune. Non servono testimoni, nè fedi, si tratta di un semplice atto burocratico.

Cito da Wikipedia:

La pubblicazione è la fase del procedimento di formazione del matrimonio che precede il matrimonio. La sua funzione è quella di portare a conoscenza dei terzi l’intenzione degli sposi di contrarre matrimonio e di consentire alle persone legittimate di fare eventuale opposizione al matrimonio. La pubblicazione deve essere richiesta da entrambi gli sposi all’ufficiale di stato civile del comune in cui uno degli sposi ha residenza e ha luogo nei comuni di residenza degli sposi. La richiesta deve contenere nome e cognome, data e luogo di nascita, cittadinanza, luogo di residenza, l’assenza di impedimenti matrimoniali e se gli sposi hanno già contratto precedente matrimonio. […] Una volta compiuta la pubblicazione per il tempo prescritto (8 giorni), il matrimonio non può essere celebrato prima del quarto giorno successivo. La pubblicazione conserva efficacia per centottanta giorni  se il matrimonio non viene celebrato in questo arco di tempo, la pubblicazione si considera decaduta, come se non avvenuta ed occorre rinnovarla. […]

La promessa viene erroneamente considerata un vero e proprio matrimonio, mentre in realtà questo atto, se non viene seguito dal matrimonio, decade e la coppia non risulta sposata. Le spose si scornano spesso su questo argomento sui blog e forum di settore, quindi mi fa piacere fare un po’ di chiarezza.

Nel 1929 lo Stato italiano ha firmato il Concordato Lateranense, secondo cui il matrimonio cattolico, per questo  chiamato matrimonio concordatario, ha validità civile. Soltanto con gli Accordi di Villa Madama del 1984 si è però stabilita l’attuale prassi.

Cito dall’art. 8:

1. Sono riconosciuti gli effetti civili ai matrimoni contratti secondo le norme del diritto canonico, a condizione che l’atto relativo sia trascritto nei registri dello stato civile, previe pubblicazioni nella casa comunale. Subito dopo la celebrazione, il parroco o il suo delegato spiegherà ai contraenti gli effetti civili del matrimonio, dando lettura degli articoli del codice civile riguardanti i diritti e i doveri dei coniugi, e redigerà quindi, in doppio originale, l’atto di matrimonio, nel quale potranno essere inserite le dichiarazioni dei coniugi consentite secondo la legge civile.

Prima che questi accordi fossero siglati e che venisse stabilita l’attuale procedura per essere sposati, sia civilmente che religiosamente, servivano due matrimoni, uno in Comune e uno in Chiesa. Quello in Comune si faceva prima, ed era a tutti gli effetti valido a norma di legge, quindi si faceva una semplice festa per brindare a questo step importante. Successivamente al matrimonio in Chiesa si faceva il ricevimento vero e proprio.

La tradizione di festeggiare le firme in comune è rimasta, anche se queste attualmente hanno valore solo per le pubblicazioni.

La festa della promessa è quindi ora semplicemente questo, il voler seguire un’antica tradizione e dare risalto al fatto che in qualche modo “si fa sul serio” perchè i nomi degli sposi sono affissi nei comuni e la loro volontà è quindi pubblica. Se ci pensate, il termine promessa è anche abbastanza appropriato, per aggiungere romanticismo alla compilazione di un documento.

Alcune spose considerano la festa della promessa un vero spreco nel contesto delle tante spese per il matrimonio, altre ci tengono enormemente e si adoperano perchè sia un vero e proprio matrimonio in miniatura, con tanto di vestito, torta, ristorante e confetti. Voi che ne pensate?

Per me ogni occasione di gioia merita di essere festeggiata, quindi in un prossimo articolo vi darò delle idee e degli spunti per festeggiare la vostra promessa di matrimonio.

A presto e buona Pasqua!

♥♥♥ Claudia

[la vostra amichevole wedding planner di quartiere]

Foto in evidenza: The heart bandits

Claudia
Claudia
info@alchimieventi.com

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4 Comments
  • Avatar
    Silvia
    Posted at 13:21h, 09 Luglio Rispondi

    Ciao una curiosità ma sul biglietto delle bomboniere della promessa di matrimonio che data di mette? Quella della promessa in chiesa in comune o della festa? Grazie

    • Claudia
      Claudia
      Posted at 20:42h, 10 Luglio Rispondi

      La data della promessa, le bomboniere servono a festeggiare quell’occasione

  • Avatar
    Laura
    Posted at 10:53h, 26 Marzo Rispondi

    Ciao noi abbiamo deciso di andare in comune a firmare e poi ci scambieremo le nostre promesse nel luogo del ricevimento e questo sarà il matrimonio. Poi più avanti celebreremo il matrimonio in chiesa in concomitanza del battesimo di nostra figlia

    • Claudia
      Claudia
      Posted at 12:04h, 26 Marzo Rispondi

      Ciao Laura, la promessa di cui parlavo in questo articolo è una cosa un po’ diversa. Ti segnalo il mio altro blog, dedicato nello specifico alle cerimonie nuziali, dove puoi trovare tante informazioni e consigli per il tuo rito. http://www.cerimoniavip.it

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